Nei primi tre trimestri del 2015 gli ordinativi dell'industria metalmeccanica ed elettrica sono scesi complessivamente del 14,1% rispetto all'anno precedente. Con il calo del 12,8% nel terzo trimestre il settore MEM ha registrato la quarta contrazione consecutiva (quarto trimestre 2014: -1,8% / primo trimestre 2015: -17,1 % / secondo trimestre 2015: -12,3 %) e l'indice degli ordinativi è sceso al secondo livello più basso dal 2005. Anche i fatturati sono nettamente diminuiti. Nei primi tre trimestri del 2015 sono stati mediamente al di sotto del livello dell'anno precedente per un 7% (primo trimestre: -8,1% / secondo trimestre: -6,2% / terzo trimestre: -6,7%). Le perdite toccano in genere più direttamente le PMI rispetto alle grandi imprese.
Lo sfruttamento delle capacità produttive è rimasto al di sopra della media di lungo periodo dell'86,3%, attestandosi all'88,3% nel terzo trimestre 2015. In occasione dell'ultima rilevazione del KOF a ottobre 2015, il dato era leggermente sceso all'87,5%.
Sviluppo differenziato dei mercati di esportazione
Secondo i dati dell'Amministrazione federale delle dogane, nei primi nove mesi del 2015 le esportazioni di merci dell'industria MEM sono diminuite del 3,9%, raggiun-gendo un valore complessivo di 46,8 miliardi di franchi. Il calo è andato accelerando nel corso dell'anno: se nel primo e nel secondo trimestre 2015 le perdite sono state moderate (rispettivamente -1,4% e -2,9%), nel terzo vi è stato un crollo piuttosto sensibile, pari al 7,3%. Concentrando l'analisi sui singoli settori merceologici, sono scese in maniera sostanziale le esportazioni di macchinari (-6,7%), metalli (-4,9%) e prodotti elettronici/elettrotecnici (-6,3%). Hanno tenuto, più o meno, solo gli strumenti di precisione (-0,7%). Anche i dati del mese di ottobre, pubblicati ieri, presentano un netto calo delle esportazioni rispetto al mese precedente.
L'andamento è stato molto diversificato a seconda dei mercati: nei primi tre trimestri del 2015 le esportazioni verso l'UE, lo sbocco di gran lunga più importante per il settore MEM, sono diminuite del 5,7%, mentre sono aumentate moderatamente in Asia (+1,6%) e si sono impennate negli USA (+7,0%). Il mercato statunitense rappresenta l'unico spiraglio di luce in quello che attualmente è un quadro a tinte fosche. Da un lato il franco si è nettamente indebolito rispetto al dollaro, rafforzando la competitività degli esportatori svizzeri, dall'altro gli USA sono da qualche tempo il mercato in crescita più dinamico per l'industria MEM svizzera e ormai quasi un ottavo (12,3%) di tutte le esportazioni del comparto è diretta verso gli Stati Uniti.
Nessuna schiarita in vista
I dati dell'industria MEM mostrano le profonde conseguenze del massiccio apprez-zamento del franco svizzero. Oltre ai crolli a livello di ordinativi e fatturato, sono soprattutto le elevate perdite sui margini a incidere, tanto che più di un terzo delle aziende intervistate prevede una perdita operativa nel 2015. Né le aspettative delle imprese sono improntate a maggiore ottimismo: solo il 30% prevede infatti nei prossimi dodici mesi un incremento degli ordinativi dall'estero, mentre il 26% ritiene che la situazione continuerà a peggiorare.
Il nuovo massiccio apprezzamento del franco quest'anno ha accelerato un cambiamento strutturale all'interno del nostro settore. Numerose aziende del comparto me-talmeccanico ed elettrico si chiedono quali atti-vità industriali siano ancora economicamente sostenibili in Svizzera. Le attività a ridotto valore aggiunto sperimentano difficoltà sempre maggiori e nel corso dell'anno si sono moltiplicate le segnalazioni di delocalizzazione e tagli all'occupazione. Tra gennaio e luglio 2015, secondo le statistiche ufficiali, nell'industria MEM si sono persi circa 4500 posti di lavoro. Dato il calo degli ordinativi e un franco che mantiene la sua posizione di forza, Swissmem prevede che per il momento il trend evidenziato proseguirà.
Zurigo, 20 novembre 2015
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