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Sono necessari ulteriori allentamenti - anche per l'attraversamento delle frontiere da parte di specialisti

Swissmem sostiene la decisione del Consiglio federale di allentare gradualmente le misure volte a contrastare la pandemia del Coronavirus, si rammarica però dell'approccio piutto-sto titubante. Il settore continua ad applicare le disposizioni raccomandate dall'UFSP e dimostra che i lavori possono essere eseguiti nel pieno rispetto delle norme dell'UFSP, in particolare per i gruppi a rischio. Non sono facili da comprendere le nuove regole per i gruppi a rischio. Affinché l'Industria metalmeccanica ed elettrica (Industria MEM) svizzera, fortemente orientata all'esportazione, possa ritrovare la via del ritorno alla normalità e pre-servare i posti di lavoro, è necessario che a partire da maggio gli specialisti possano nuo-vamente varcare le frontiere. Solo in questo modo sarà possibile fornire i servizi necessari e consegnare i prodotti.

La graduale apertura dell'economia è un passo necessario e imperativo per ridurre un ulteriore incremento del già enorme danno economico e per permettere una graduale ripresa. Swissmem sostiene questo primo passo del Consiglio federale, ma deplora l'approccio piuttosto titubante. Ulteriori misure, quali test su vasta scala e l'uso diffuso di maschere protettive e igieniche, consentirebbero un avanzamento più rapido. 

COVID-19 rimarrà una minaccia per la società e per l'economia per almeno un altro anno, fino a quando sarà disponibile il vaccino. Come il Consiglio federale, anche Swissmem vuole evitare una ricaduta nel lockdown. In caso di un prevedibile aumento del numero di casi, il Consiglio federale non dovrebbe quindi concentrarsi sulle nuove infezioni, ma sulla disponibilità di postazioni di terapia intensiva in tutta la Svizzera. Inoltre, prima che le aziende e i dipendenti siano nuovamente oggetto di restrizioni, è necessario intensificare le misure di protezione dei gruppi a rischio, in particolare quello delle persone anziane.

L'industria svizzera vuole e può aiutare a superare la situazione attuale. Nelle ultime settimane l'industria ha dimostrato che è possibile mantenere la produzione nel pieno rispetto delle disposizioni dell'UFSP. L'industria è pronta a mantenere queste misure e a garantire il livello di protezione per dipendenti e clienti. 

Allentamento mirato dei divieti di entrata e di uscita

L'industria MEM svizzera esporta quasi l'80% dei propri prodotti all'estero. I viaggi transfrontalieri sono quindi indispensabili per poter fornire servizi, garantire la vendita e l'accettazione dei prodotti. In assenza di tali viaggi, i pagamenti per le macchine ordinate e consegnate non vengono effettuati e sussistono problemi di liquidità. Inoltre, limitazioni di spostamenti troppo restrittive mettono a repentaglio la reputazione del nostro settore in termini di affidabilità. 

Allo stesso tempo, gli specialisti provenienti dall'estero devono poter entrare in Svizzera per eseguire i necessari lavori di manutenzione e riparazione agli impianti. Una perdita di capacità produttiva ritarderebbe ulteriormente la ripresa e metterebbe in pericolo i posti di lavoro in Svizzera. Per quanto possibile, questo dovrebbe essere coordinato con il rispettivo Paese confinante. 

Anche l'UE chiede di aprire il traffico ai lavoratori transfrontalieri e agli specialisti. In quanto Paese collegato in rete a livello mondiale, a partire da maggio la Svizzera dovrebbe autorizzare l'ingresso di specialisti provenienti dall'UE e da Paesi terzi. Se del caso, al fine di escludere il rischio di infezione, devono essere adottate speciali misure di protezione, quali l'uso di maschere.  

Condizioni di lavoro flessibili

Nell'attuale periodo di crisi, tutti devono contribuire a ridurre i danni economici e a garantire i posti di lavoro. Per poter tener conto delle diverse situazioni operative, è dunque necessaria un'ulteriore flessibilizzazione dell'orario di lavoro. A tale scopo, è necessario rendere temporaneamente più flessibili le condizioni di lavoro. Concretamente, Swissmem chiede un allentamento delle norme sul lavoro domenicale e notturno e sul servizio di picchetto, questo per consentire - ove possibile - l'evasione delle commesse. Allo stesso tempo, è necessario che il diritto alle indennità per lavoro ridotto sia portato a 18 mesi. 

Pericolosa disparità di trattamento per i gruppi a rischio

Swissmem è inoltre delusa dalla nuova regolamentazione per i gruppi a rischio. Questo crea disparità di trattamento tra i dipendenti: nonostante il rispetto delle disposizioni dell'UFSP, le persone appartenenti a gruppi a rischio possono rifiutarsi di lavorare basandosi sulla propria valutazione e ricevere la piena retribuzione, mentre i loro colleghi lavorano o percepiscono le indennità per lavoro ridotto. Inoltre, le persone appartenenti a gruppi a rischio non sono tenute a prestare ore di lavoro straordinario o supplementare e di consumare le vacanze accumulate.

Rimangono fondamentali buone condizioni quadro

Grazie alle sue soluzioni e alla sua forza innovativa, l'industria è un fattore importante per rafforzare nuovamente la piazza economica svizzera. È quindi essenziale alleviare gli oneri che gravano sulle aziende. Swissmem chiede pertanto un miglioramento generale delle condizioni quadro. Questo include in particolare l'abolizione dei dazi doganali per l'industria, che riduce di 125 milioni di CHF l'onere per l'industria.  

Ulteriori informazioni possono essere richieste a:

Jonas Lang, sost. Responsabile Comunicazione
Tel. +41 44 384 48 30 / Mobile +41 79 777 41 36
E-Mail j.lang@swissmem.ch  

Philippe Cordonier, Responsabile Svizzera romanda
Tel. +41 21 613 35 85 / Mobile +41 79 644 46 77
E-Mail p.cordoniernoSpam@swissmem.ch

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Ultimo aggiornamento: 16.04.2020