Dal 7 agosto, i dazi reciproci del 39% e i dazi supplementari del 50% su acciaio e alluminio, combinati con la debolezza del dollaro, hanno fatto aumentare i costi delle esportazioni svizzere verso gli Stati Uniti di circa il 50% rispetto all’inizio dell’anno. Le esportazioni dell’industria tecnologica svizzera verso il mercato statunitense sono crollate del 14,2% nel giro di poche settimane. I nuovi dazi del 15% possono sembrare moderati, ma in realtà questa riduzione elimina solo l’enorme svantaggio competitivo dei produttori svizzeri rispetto ai produttori dell’UE o del Giappone.
Fattori negativi ancora forti
La pressione sulle imprese dell’industria tecnologica svizzera (che comprende i settori meccanico, elettrico, metalmeccanico e delle tecnologie correlate) resta enorme dopo nove trimestri consecutivi di calo del fatturato. Non si può quindi parlare di cessato allarme:
In primo luogo, gli ultimi mesi hanno dimostrato che la situazione può cambiare improvvisamente in qualsiasi momento – stabilità e prevedibilità restano lontane. In secondo luogo, il franco forte e la debolezza delle valute europea e nipponica continuano a generare un sovrapprezzo dannoso per i prodotti svizzeri. In terzo luogo, i dazi del 50% su molti prodotti in acciaio restano in vigore, e sono in corso ulteriori analisi statunitensi che potrebbero portare a dazi supplementari. Infine, l’incertezza nel commercio mondiale rimane elevatissima e la propensione a investire è di conseguenza molto bassa – la Cina è in profonda crisi, mentre i mercati europei si stanno riprendendo solo lentamente.
Il presidente di Swissmem, Martin Hirzel, dichiara: «La riduzione dei dazi rappresenta un breve sospiro di sollievo per l’industria tecnologica – ma non un cessato allarme. Potrebbero arrivare nuovi dazi. Il franco forte resta. E l’incertezza sul mercato è enorme. Sarebbe un errore rimanere con le mani in mano: la politica deve ora ridurre gli oneri e aprire nuovi mercati.»
Adesso la politica deve agire
Il Consiglio federale e il Parlamento hanno la possibilità di sostenere con decisione le imprese dell’industria tecnologica e i loro circa 325’000 collaboratori e collaboratrici in questa fase difficile, migliorando le condizioni quadro per la piazza economica svizzera. Ciò significa, da un lato, ridurre e semplificare la regolamentazione, evitando nuovi costi. Dall’altro, garantire e ampliare i mercati di sbocco: con la revisione della legge sul materiale bellico nella sessione invernale e
la rapida conclusione di nuovi accordi di libero scambio.
Swissmem ha lanciato una petizione con il catalogo delle richieste dell’industria tecnologica:
Dazi statunitensi: rafforziamo insieme l’industria d’esportazione svizzera - Swissmem
Per ulteriori informazioni contattare:
Noé Blancpain, membro della Direzione e responsabile Comunicazione & Public Affairs
Tel. +41 44 384 48 65 / Cell. +41 78 748 61 63
e-Mail n.blancpainnoSpam@swissmem.ch
Philippe Cordonier, membro della Direzione e responsabile Svizzera romanda
Tel. +41 44 384 42 30 / Cell. +41 79 644 46 77
e-Mail p.cordoniernoSpam@swissmem.ch
