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Le parti sociali accolgono con favore l'iniziativa delle commissioni parlamentari volta a prolungare l'indennità per orario ridotto

I conflitti commerciali, le tensioni geopolitiche e il calo della domanda registrato da due anni nei principali mercati di esportazione stanno mettendo a dura prova le aziende dell'industria svizzera. Numerose aziende hanno dovuto introdurre il lavoro ridotto già nel 2024. Alcune di loro stanno ormai raggiungendo la durata massima di percezione delle indennità. In questo contesto, le parti sociali dell'industria tecnologica e MEM accolgono con favore la decisione delle commissioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati per la sicurezza sociale e la sanità (CSSS) di voler prolungare con un'iniziativa parlamentare la durata massima di percezione delle indennità per lavoro ridotto da 18 a 24 mesi. In questo modo si potrebbero evitare licenziamenti, garantire il mantenimento del know-how nelle aziende e dare alle aziende interessate la sicurezza necessaria per pianificare il futuro. È fondamentale che l'iniziativa parlamentare venga approvata con procedura d'urgenza.

Da circa due anni l'industria svizzera risente della debolezza congiunturale dei principali mercati di sbocco, causata dalle tensioni geopolitiche e dai conflitti commerciali globali. Negli ultimi mesi, la politica dei dazi del nuovo governo statunitense ha ulteriormente accentuato l'incertezza sui mercati mondiali. Di conseguenza, i clienti dell'industria svizzera annullano gli ordini o rinviano quelli nuovi. 

Le aziende dell'industria svizzera devono affrontare un accumulo di crisi sfalsate nel tempo e in parte imprevedibili. Non sono quindi problemi strutturali a determinare l'attuale difficile situazione economica. Al contrario, ad essere colpite sono spesso aziende competitive a livello internazionale e leader mondiali nei loro settori di nicchia. 

Estensione del lavoro ridotto quale misura transitoria necessaria

Già prima dell'annuncio dei dazi esorbitanti da parte del governo statunitense, numerose aziende industriali in Svizzera hanno dovuto introdurre il lavoro ridotto. Alcune aziende stanno per raggiungere il limite massimo di 18 mesi previsto dalla legge per poter ottenere le indennità per lavoro ridotto (ILR). Senza una proroga della durata del diritto alle ILR, si profila il rischio di licenziamenti. Questo comporterebbe la perdita di prezioso know-how, che verrebbe a mancare in una futura ripresa economica. 

Alla luce di tali considerazioni, il 16 maggio 2025 la CSSL-S ha approvato un'iniziativa parlamentare che consente un adeguamento legislativo volto a prorogare la durata delle ILR da 18 a 24 mesi. L'introduzione contestuale di un periodo di attesa di sei mesi dopo un ricorso ininterrotto delle ILR per 24 mesi mira a impedire che le aziende con problemi strutturali beneficino di sovvenzioni. 

Le commissioni aprono la strada alla modifica della legge

Con la sua decisione del 22 maggio 2025, anche la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) sostiene ora l'estensione della durata massima di percezione dell'indennità per lavoro ridotto (ILR) a 24 mesi. È quindi aperta la via a questa modifica legislativa urgente. Con il sostegno della SECO, è ora in preparazione la modifica della legge, che si spera possa entrare in vigore entro la fine del 2025. Sarebbe un segnale importante per le aziende in difficoltà e per i loro collaboratori.

Le parti sociali dell'industria tecnologica e MEM (Impiegati Svizzeri, Società impiegati commercio, Unia, Syna e Swissmem/ASM) accolgono con favore le decisioni della CSSL-S e della CSSL-N. La proroga della durata massima di percezione delle ILR garantisce alle aziende interessate la sicurezza nella pianificazione ed evita licenziamenti. I partner sociali ringraziano i membri della CSSL-S e della CSSL-N per il sostegno e la rapida elaborazione della questione nell'interesse delle aziende dell'industria svizzera e dei loro collaboratori.  

Per ulteriori informazioni contattare: 

Impiegati Svizzeri
Stefan Studer, Direttore
Tel.: +41 44 360 11 41
E-Mail stefan.studernoSpam@angestellte.ch

Sindacato Unia
Matteo Pronzini, Responsabile settore MEM
Cellullare: +41 79 617 59 37 
E-Mail: matteo.pronzininoSpam@unia.ch 

Syna – il sindacato
Nico Fröhli / Responsabile settore MEM
Cellullare: +41 79 937 77 87
E-Mail: nico.froehlinoSpam@syna.ch 

Società impiegati commercio 
Hannes Elmer, Responsabile partenariato sociale
Tel: +41 44 283 45 63 
hannes.elmernoSpam@kfmv.ch

Swissmem / ASM
Noé Blancpain, Responsabile Comunicazione e Public Affairs
Tel. +41 44 384 48 65 / Cell. +41 78 748 61 63
e-Mail n.blancpainnoSpam@swissmem.ch

Philippe Cordonier, Responsabile Svizzera romanda
Tel. +41 44 384 42 30 / Cell. +41 79 644 46 77
e-Mail p.cordoniernoSpam@swissmem.ch 

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Ultimo aggiornamento: 23.05.2025